martedì 24 marzo 2015

NEWSLETTER n.°10  - marzo 2015

Cari Associati
Lo sviluppo che abbiamo avuto in questi 18 mesi di attività ha posto le basi per una struttura ancora più solida e articolata della nostra Confederazione. Il concetto di rete, che abbiamo fatto nostro, fin dall’inizio si è dimostrato ancora una volta vincente. Le quarantadue associazioni dello start up sono diventate oggi centosettantacinque a cui presto se ne aggiungeranno diverse altre. Di qui l’esigenza di strutturare un nuovo organigramma che presto sarà reso pubblico basato su due cose essenziali: il management territoriale (per consolidare sempre più la nostra presenza locale) e la governance orizzontale per i principali settori professionali. Non c’è che dire: siamo cresciuti e continueremo a farlo, forti della collaborazione di ognuno di noi. E per tutto questo vi lascio il mio grazie semplice, ma sentito con tutto il cuore.

Angelo Deiana 
Presidente CONFASSOCIAZI0NI



Franco Fontana (*Direttore Kiwa Cermet Italia e membro del Comitato Tecnico CONFASSOCIAZIONI) informa, tutti gli associati di CONFASSOCIAZIONI, sullo stato delle attività di normazione per le professioni, sia su territorio Nazionale sia Internazionale.


Perché le certificazione delle professioni da volontarie stanno diventando obbligatorie?
di Franco Fontana

La certificazione della professione, secondo la ISO 17024, è un passaggio volontario. La stessa Legge 4/2013 la indica come “eventuale”, ovvero non vincolante per l’esercizio della professione sia che si tratti di professionista dipendente sia che si tratti di libero professionista. Però, il Decreto Legislativo 13/2013 introduce un elemento, ripreso anche da Accredia (l’Ente italiano di accreditamento), che impone, in caso di norma, di certificare sotto Accreditamento. Quindi, ad esempio, l’Amministratore di condominio che si certifica secondo la norma UNI 10801 lo deve fare solo con un Ente di Certificazione accreditato da Accredia. In caso contrario la certificazione non ha alcuna validità per la legge 4/2013. A tutto ciò si aggiunge un altro meccanismo che può sembrare strano ma che invece è basato su motivazioni solide. Due anni fa è stato introdotto dal Ministero l’obbligo della certificazione degli operatori che si occupano di gas fluorurati (gas altamente inquinanti presenti negli apparati finalizzati alla refrigerazione). Ebbene per questa categoria c’è addirittura un decreto ministeriale che definisce i requisiti di tali operatori. Questo è stato solo il primo, seppur eclatante, caso di obbligo di certificazione, cui dopo un breve lasso di tempo ne sono seguiti altri due. Il primo obbligo è scattato per le aziende energivore: devono avere al proprio interno esperti in gestione dell’energia certificati secondo la UNI 11339. Il secondo, statuito con il nuovo decreto di pubblica sicurezza, obbliga gli istituti di vigilanza ad avere un Security Manager certificato secondo la norma UNI 10459. Questo è solo l’inizio perché già si prevede, dal 2016, l’obbligo della certificazione per altre figure, come ad esempio i responsabili tecnici, gli installatori e i manutentori di caldaie UNI 11554. Come mai si sta andando in questa direzione? Dialogando nelle varie commissioni UNI come pure con i rappresentanti dei vari Ministeri e delle Istituzioni l’atteggiamento pare abbia origine da alcuni fattori essenziali. Il primo è il principio di tutela dei consumatori alla base della legge 4/2013. Il secondo, direttamente correlato, è quello della “culpa in eligendo” che in alcuni settori è molto importante. Di che cosa si tratta? Della particolare responsabilità addebitabile a un soggetto per avere scelto un terzo, a cui ha affidato una determinata attività o un determinato compito, qualora si siano verificati, per sua causa, fatti illeciti. Si è di fronte, cioè, a una responsabilità oggettiva perché colui che ha demandato risponde anche dei fatti di colui che è stato demandato. Per cui il Direttore Generale, o il committente, per liberarsi delle responsabilità deve dimostrare le ragioni della scelta operata e la diligenza adottata nell’incaricare un dipendente o un libero professionista che per esperienza, capacità e affidabilità fornisce un’idonea garanzia. Si ricade quindi nell’ambito del Decreto Legislativo 231/2001 ovvero la Responsabilità è legata al difetto di diligenza organizzativa, gestionale e di controllo. Per concludere, la società pubblica o privata prediligendo nella selezione i professionisti certificati da un Ente di Certificazione accreditato, dimostra di aver scelto, e quindi di aver eletto, nel modo migliore possibile il professionista. A tal punto la “culpa in eligendo” potrebbe essere drasticamente ridotta se non addirittura annullata. 

INIZIATIVE


Novedrate, La Gestione del Conflitto in Azienda: A.D.R. e Conflict Management
27 marzo 2015 - (16.30-18.30) - Università eCampus, Novedrate (CO) 

Focus strutturato sui problemi quotidiani delle imprese e sulla buona gestione del conflitto in azienda


Milano, I° BUSINESS PLANS - Strumenti essenziali di analisi e supporto alle decisioni
27 marzo 2015 - BNI Italia, Via Pellizza da Volpedo 2

Speaker’s corner, organizzato da Atema, dove vengono offerti gli elementi utili a cercare, progettare e costruire, passo dopo passo, una valida iniziativa professionale.


Firenze, Minori fuori famiglia: allontanamenti e costruzioni di legami
27 marzo (9.30-13.30) - Consiglio Regionale della Toscana, Sala delle Collezioni

Convegno organizzato da ANPE - Regione Toscana con la Garante Regionale dell'Infanzia e dell'adolescenza della Toscana


Parma, Il Rent to buy dopo il decreto Legge 133/2014. Le prospettive per la ripresa del settore immobiliare
22 aprile 2015 (14.30-18.30) , Sala Aurea, CCIAA Parma

Seminario tecnico organizzato dalla sezione parmense di ALI
Per informazioni rivolgersi a ALI:
Sezione di Parma Via Giosuè Carducci 24, Parma 
 tel: 0521 232403 Segretario Sezione Parma: Avv. Ilaria Garbazza siteweb: www.ali-parma.it - email :eventi@ali-parma.it.


Carpe Diem Road Show 2015 "Esserci per costruire assieme"

Tutte le date e le location del progetto innovativo dell’Adaci in collaborazione con eccellenze territoriali, per far incontrare e confrontare buyer e supplier


Etica Professionale nelle imprese Progetto promosso da PIU’, Professioni Intellettuali Unite, e sostenuto da CONFASSOCIAZIONI
. Project Manager dell’iniziativa: Claudio Antonelli, Presidente di PIU’ e Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI. Conclusione del progetto: giugno 2015. Tutte le informazioni disponibili sul sito http://www.professionipiu.it/

Prosegue la raccolta delle segnalazioni dei vostri rappresentanti in CONFASSOCIAZIONI Giovani e CONFASSOCIAZIONI International, fondamentale per l’intera confederazione per fare sinergia e poter contare su nuovi professionisti e le loro competenze. Per le segnalazioni inviare una mail a
info@confassociazioni.eu

CONVENZIONI

Convenzione con Triumph Group International.

Per tutti gli associati che vogliono organizzare un evento, da oggi CONFASSOCIAZIONI ha stipulato una convenzione con Triumph Group International. 
Tutte le informazioni sul sito CONFASSOCIAZIONI , sezione Protocolli d’intesa e Convenzioni

Convenzione con Nexo Corporation

Nuova convenzione per tutti gli associati con Nexo Corporation, azienda specializzata in servizi di traduzione, localizzazione, revisione e interpretariato ad alti standard qualitativi.
Tutte le informazioni sul sito CONFASSOCIAZIONI ,
sezione Protocolli d’intesa e Convenzioni

Nuove convenzioni alberghiere

Si arricchisce il carnet delle convenzioni alberghiere per gli associati della Confederazione. A quelle già attive si aggiungono due alberghi nel cuore di Roma, il Crowne Plaza Rome – St. Peter’s e l’Hotel Indigo Rome St. George, e l’Holiday Inn a Napoli.

Tutte le informazioni sul sito CONFASSOCIAZIONI , sezione Protocolli d’intesa e Convenzioni

LETTURE


Fin che c’è speranza, c’è vita
di Claudio Antonelli Presidente PIU’ Vice presidente CONFASSOCIAZIONI

Grande successo per la XX Giornata della memoria e dell'impegno promossa dall’associazione LIBERA e svoltasi a Bologna lo scorso 21 marzo, in ricordo delle vittime delle mafie. Ben oltre le aspettative, 200 mila persone hanno manifestato con lo slogan “la verità illumina la giustizia”. Una giornata ricca di entusiasmo e di energia positiva e moltissimi erano i giovani tra i 15 e i 25 anni, reale speranza e fiducia che si può fare qualcosa per cambiare. E cioè creare una differenza positiva, diventare consapevoli della propria forza e delle proprie responsabilità. Proviamo a costruire un nuovo futuro a partire da noi stessi e dalle nostre scelte. Togliamoci la maschera! Il Mahatma Gandhi diceva: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. Non è sufficiente pensare al cambiamento; il pensiero senza azione è destinato a non realizzarsi. Dobbiamo batterci per le giuste cause, affinché possiamo sperimentarle nel nostro mondo”. PIU’ e CONFASSOCIAZIONI hanno aderito alla giornata per testimoniare la scelta di mettere le competenze professionali al servizio del bene comune e il rifiuto a essere servitori delle mafie. Perché contro le mafie? Le professioni hanno interesse a valorizzare le competenze in un mercato equo, basato su un corretto rapporto professionale. Le mafie, invece, corrompono il potere decisionale per diventare il canale obbligato nel mercato del lavoro, e alterano l’equilibrio della concorrenza leale. Quindi, le professioni sono strutturalmente e politicamente avversarie del sistema di tutte le mafie. Noi abbiamo voluto “adottare” due vittime delle mafie: Emanuela Loi, agente di polizia e Giancarlo Siani, giornalista. Emanuela faceva parte del servizio di scorta del magistrato Paolo Borsellino ed è stata uccisa, all’età di 24 anni, poco prima del suo matrimonio, il 19 luglio 1992 da un’auto-bomba posta in via D'Amelio a Palermo. Era stata assegnata al nucleo scorte del capoluogo siciliano dopo la strage di Capaci dove venne ucciso Giovanni Falcone. Era nata e cresciuta a Sestu, vicino a Cagliari, amava la sua terra e il suo sogno era di essere una poliziotta. Quando arrivò a Palermo disse: “Se ho scelto di fare la poliziotta non posso tirarmi indietro. So benissimo che fare l'agente in questa città è più difficile che nelle altre, ma a me piace”. Giancarlo Siani, giovane giornalista di Torre Annunziata, fu barbaramente ucciso dalla Camorra. Era un giornalista vero, si mischiava tra la sua gente. Era una militanza sul campo in cerca della verità, molto spesso scomoda e pericolosa. Nella seconda metà degli anni ’80 indagava sui rapporti tra criminalità organizzata e politica. Analizzò in particolare i rapporti delle famiglie camorristiche che detenevano il loro controllo su Torre Annunziata. La camorra decise di ucciderlo dopo che il giornalista scrisse un articolo nel quale rivolse le sue accuse verso il clan Nuvoletta e il clan Bardellino, esponenti della “Nuova Famiglia“. L’uccisione di Siani avvenne il 23 settembre 1985, quattro giorni dopo aver compiuto 26 anni.



Bulgheroni (AVI): il disegno di legge sulla concorrenza non indebolisce il controllo sulle transazioni immobiliari e societarie anzi lo rafforza


Nunzio Costa (A.C.A.P.): l’importanza della formazione iniziale e periodica dell'amministratore

Da qualche mese, è in vigore il decreto ministeriale che stabilisce "i requisiti necessari per esercitare l'attività di formazione degli amministratori di condominio nonché i criteri, i contenuti e le modalità di svolgimento dei corsi della formazione iniziale e periodica prevista dall'articolo 71-bis, primo comma, lettera g, delle disposizioni per l'attuazione del Codice civile, per come modificato dalla legge 11 dicembre 2012, n. 220" (art.1, nono comma lett. a). Purtroppo il decreto non ha risolto il problema delle contaminazioni del settore da parte di persone la cui competenza è veramente scarsa perché se è vero che solo chi avrà determinati requisiti potrà formare gli amministratori e solamente chi ha svolto determinati corsi potrà dire di aver avuto adeguata formazione iniziale, è anche vero che le maglie sono troppo larghe. Comunque nonostante non avvenga in maniera automatica la mancanza di uno di questi requisiti (sia prima della nomina come amministratore sia durante l'incarico) determina la cessazione dell’incarico. Come casistica di esempio ricordo la sentenza del Tribunale di Sciacca 16/06/2014 che, in accoglimento del ricorso presentato in via d'urgenza dal nuovo amministratore di un condominio, ha confermato la decadenza dalla carica del vecchio amministratore poiché condannato con sentenza definitiva per il reato di omesso versamento delle trattenute previdenziali. Da quanto espresso finora viene da sé la legittimità da parte di ciascun condòmino e di ciascuna assemblea condominiale di conoscere il percorso formativo iniziale e lo stato di aggiornamento del proprio amministratore (cfr. il Libretto dell’amministratore). Sebbene l'assenza di tali requisiti non faccia cadere automaticamente l'incarico, la mancanza è comunque causa d'invalidità della deliberazione di nomina con conseguente possibile azione per la sua invalidazione oltre che per il risarcimento dei danni verso il sedicente amministratore. In ogni caso resta l’obbligo, per le associazioni che sono riconosciute, di pubblicare sul proprio sito i nome dei propri associati (in regola).

UOMO e MANAGER

Leggi i nuovi numeri di UOMO&MANAGER, la rivista che parla di professionisti moderni, delle loro abitudini e delle loro idee e di Lusso Style, focalizzata sulle novità, le proposte, le interviste, le fiere, le anteprime riguardanti il mondo del lusso e dell’esclusività.

INFOKONSUMER

Il giornale on line del Consumatore, realizzato da Konsumer Italia

COLLABORARE

agenti immobiliari del terzo millennio, la rivista trimestrale dedicata al settore immobiliare.



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