COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:

In pericolo la riduzione dei contributi INPS al 25%: la denuncia delle associazioni

logo_congiuntoLa legge di stabilità contiene una misura importantissima per i professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS: la riduzione dei contributi pensionistici dal 27 al 25% (dal 27,72% al 25,72% se si fa riferimento alla contribuzione complessiva). Una misura che le principali associazioni di rappresentanza dei freelance attendono da anni e che, fino a questi giorni, si sperava protetta dall’assalto alla diligenza che caratterizza da sempre il faticoso iter di approvazione delle leggi di bilancio. Assalto di cui invece si cominciano a sentire le avvisaglie. 

La riduzione in programma interromperebbe e invertirebbe un trend di fortissima crescita, che in 20 anni ha portato la contribuzione dei professionisti da 0 al 27,72% e che, in assenza di interventi, con l’applicazione della legge 92/2012, è destinata ad aumentare sino a raggiungere il 33,72%.

«Abbiamo fortemente voluto questa riduzione, a cui abbiamo dedicato molte delle nostre campagne di sensibilizzazione, perché la contribuzione pensionistica del 27%, e a maggior ragione il 33%, non è sostenibile e non è equa, spiegano le Associazioni illustrando punto per punto perché è necessario abbassare l’aliquota contributiva:

  • Non è sostenibile perché incide in misura eccessiva su redditi ridotti dalla crisi e gravati da un pesante prelievo fiscale (se si esclude chi è in fase di avvio e può fruire di regimi agevolati al 5%).
  • Non è equa perché supera quella di tutti gli altri lavoratori, inclusi i dipendenti, se si adotta un metodo di calcolo uniforme (con riferimento al costo complessivo e non al RAL, ovvero al reddito lordo del dipendente, che è incompleto perché esclude quanto è a carico del datore di lavoro).

La riduzione al 25% avvierebbe finalmente un percorso di omogeneizzazione con quanto versato dalle altre categorie di lavoratori, quanto meno con tutte quelle che afferiscono alla gestione INPS (v. grafico 2).

«Siamo preoccupati che il passaggio alle camere possa portare a revisioni miranti a dirottare le risorse impegnate per la riduzione dei nostri contributi verso altre destinazioni. Sosteniamo il provvedimento presentato dal Governo e chiediamo che il Parlamento lo approvi» continuano le Associazioni, che si dichiarano pronte a intraprendere una nuova battaglia per scongiurare il pericolo che anche quest’anno non si arrivi alla riduzione dell’aliquota della Gestione Separata INPS.

 

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Comunicati Stampa a cura di: Dott.ssa Adriana Apicella Direttore Generale CONFASSOCIAZIONI email: UfficioStampa@confassociazioni.eu