Roma, 18 maggio 2023 – “Ieri 17 maggio, una nostra delegazione è stata audita dalla X Commissione (AFFARI SOCIALI, SANITÀ, LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE) del Senato nell’ambito della conversione in legge del DL 48/2023 recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro, per sottolineare quanto la forza lavoro dei nostri associati sia fondamentale per il sistema paese”. Lo ha dichiarato in una nota Federica DE PASQUALE, Vice Presidente nazionale di CONFASSOCIAZIONI, che ha guidato la delegazione unitamente a Daniela DE LUCA e Stefano GALLONI rispettivamente in CONFASSOCIAZIONI Presidente del Centro Italia e Vice Presidente della branch Terzo Settore e Fondazioni ITS.
“Nel ringraziare il Presidente Sen. Francesco Zaffini e tutta la X Commissione del Senato per l’opportunità concessa – ha sottolineato la Vice Presidente DE PASQUALE – abbiamo fatto presente che la nostra Confederazione delle Associazioni Professionali rappresenta ad oggi una forza lavoro di oltre un milione e 260mila iscritti tra professionisti, manager e piccole imprese. Un sistema economico che complessivamente genera il 9% del PIL del Paese e che non trova mai la giusta considerazione quando si parla di riforma del lavoro. Ad oggi tutti coloro che svolgono un’attività che si inquadra giuridicamente all’interno della legge n. 4 del 2013, continuano a subire discriminazioni su quasi tutte le tutele: in caso di malattia, di contribuzione INPS, in tema di congedi genitoriali e di formazione per l’accesso al mondo del lavoro autonomo…e questo solo per citarne alcune. In merito al testo del decreto-legge in oggetto abbiamo precisato che nel suo complesso lo consideriamo una buona norma di partenza. Riteniamo, inoltre, eticamente ed economicamente più corretta l’introduzione dell’Assegno d’inclusione rispetto al Reddito di Cittadinanza, che è giusto rimanga solo per una ristretta platea di soggetti”.
“Infine – ha concluso Federica DE PASQUALE – siamo intervenuti su alcuni punti specifici quali: la riduzione del costo del lavoro chiedendo che diventi strutturale; la riduzione della tempistica dei decreti attuativi; una maggiore attenzione alla formazione professionale; la possibilità di accesso diretto al Fondo Nuove Competenze andando oltre gli attuali limiti; la garanzia di maggiore attenzione al diritto alla salute e alle tutele per i lavoratori autonomi e i professionisti; l’estensione dell’Indennizzo alle lavoratrici autonome vittime di violenza da parte dell’INPS, cosa che CONFASSOCIAZIONI chiede dal 2015. E infine l’individuazione di una categoria ad hoc che inquadri gli ETS evitando che vi siano situazioni diverse da regione a regione, ricordando che l’Inps ha il dovere di inquadrare dal punto di vista assicurativo ogni datore di lavoro, indicando all’Inail in quale categoria iscrivere la singola organizzazione”.