Roma, 8 ottobre 2024 – LA CITTA’ CHE VORREI questo il titolo della XXII edizione FIABADAY 2024 che ha focalizzato la sua campagna di sensibilizzazione sui temi dell’ACCESSIBILITA’, VISITABILITA’, INCLUSIONE. La manifestazione che si è svolta domenica 6 ottobre in Piazza Colonna a Roma (dalle 10.00 alle 19.00) è stata patrocinata, come negli anni precedenti, da CONFASSOCIAZIONI che ha confermato la sua presenza anche con la partecipazione della sua Vice Presidente Nazionale, Federica De Pasquale, intervenuta nel panel della mattinata.
“Le barriere architettoniche – ha affermato Federica DE PASQUALE, che è anche Presidente di Confassociazioni Bes & Welfare – impediscono a molte persone di condurre una vita piena e indipendente. Ma lo spazio pubblico, per definizione, è destinato alla collettività e chiunque dovrebbe poterlo vivere in autonomia. La qualità della vita urbana è un intreccio tra qualità dell’ambiente, degli spazi architettonici, delle condizioni economiche, di benessere e di coesione sociale”.
“Una città con una buona qualità di vita – ha evidenziato DE PASQUALE – è una città in cui tutti possono sviluppare le proprie potenzialità e condurre una vita serena e soddisfatta. La qualità di vita di una città dipende inoltre dalla possibilità che hanno i cittadini di poter usare le risorse e i servizi disponibili, mantenendo le relazioni che loro ritengono fondamentali per la propria vita sociale. L’accessibilità deve elevare il comfort dello spazio urbano, eliminando tutti gli ostacoli che discriminano, a favore di un’uguaglianza di opportunità. Purtroppo, viviamo in città dove, in molti casi, gli spazi comuni sono stati progettati pensando alla figura ideale di una persona sempre giovane e in buona salute. Ma si tratta di uno standard irreale, perché chiunque può trovarsi ad affrontare ostacoli negli spostamenti”.
“Spesso – ha concluso la la Vice Presidente Nazionale di CONFASSOCIAZIONI, Federica DE PASQUALE – sentiamo parlare di barriere architettoniche in relazione alla disabilità, come se fossero un problema legato esclusivamente a una difficoltà individuale. Ma circoscrivere il discorso a una parte della popolazione significa lasciare il posto all’indifferenza e non provare nemmeno a risolvere la questione. Pensiamo alla longevità della nostra popolazione. Ciascun Comune del territorio nazionale è tenuto ad adottare il P.E.B.A. “Piani di eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali” introdotto con la legge finanziaria del 1986 e integrato con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, la Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità e sancito dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e, più recentemente, anche dalla Commissione europea”.