Roma, 4 febbraio 2022: “Siamo sempre stati ottimisti. Ma la realtà è che siamo abbastanza preoccupati perché, come avevamo più volte affermato negli ultimi mesi del 2021, l’importante dato di crescita del sistema Italia nel corso dell’anno appena trascorso va confermato e consolidato nei primi 2 trimestri del 2022. E invece sta arrivando una mini tempesta perfetta fatta di inflazione, costo dell’energia, fallimenti, aumento del costo del denaro? Cosa fare per evitarla o ridurne gli impatti?” Lo ha dichiarato in una nota a margine del Primo Report 2022 del Centro Studi, Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI.
“Tanto più che – ha continuato il Presidente DEIANA – gli ultimi dati sulla produzione industriale e sulle esportazioni del quarto trimestre 2021 raccontano che la crescita del nostro Paese sta rallentando per tanti motivi (Omicron compresa). Col risultato che, dopo un 2021 che dovrebbe chiudere al più 6,5% (dati Istat), il 2022 potrebbe avere un PIL intorno al più 4% (dice Bankitalia), anche se il Fondo Monetario Internazionale già lo stima solo al 3,8%. D’altra parte, i numeri della ripresa del 2021 non dicono però tutto
e la realtà appare meno esaltante. Alla fine del 2021 il PIL è di circa 3 punti percentuali inferiore a quello del 2019 che a sua volta risultava circa 4 punti percentuali inferiore a quello del 2007. In altre parole, possiamo dire che siamo il 7% circa meno ricchi di 15 anni fa.
“Ma guardiamo al futuro. Con il petrolio tornato sopra gli 80 dollari al barile, l’inflazione dell’Eurozona al 5% (la più elevata da quanto esiste la moneta unica) e una crisi geopolitica come quella dell’Ucraina alle porte, i consumi e gli investimenti non dovrebbero aiutare la crescita del PIL. Anche la nostra inflazione, che alla fine del 2021 era più bassa della media europea, è cresciuta dell’1,6% solo nel mese di gennaio, soprattutto a causa dei rincari dell’energia. Per questo non dobbiamo dimenticare – ha affermato il Presidente di CONFASSOCIAZIONI – che il nostro debito pubblico, con i tassi di interesse in possibile rialzo nel 2023, sarà molto più oneroso. Certo, da quest’anno avremo la spinta positiva del PNRR (191 miliardi di € più gli investimenti del Fondo straordinario messo a disposizione dal Governo). E senza dimenticare che tale “booster” si affianca al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, quello “classico” degli investimenti UE che confluiscono in fondi standard come il FSE, il FESR e tutti gli altri”.
“Ma, anche in questo caso, dobbiamo essere prudenti e pragmatici: il nostro Paese, infatti, dovrà centrare almeno 45 degli obiettivi previsti – ha ricordato DEIANA – per incassare i prossimi 24,4 MLD di € (21,5 MLD li avevamo già traguardati avendo raggiunto gli obiettivi previsti al 31 dicembre 2021). E, soprattutto, che questi 45 obiettivi sono riforme di sistema o settoriali che impatteranno i nostri mondi produttivi e dei servizi e le loro eventuali rendite di posizione. Per questo, siamo convinti che quello che abbiamo avuto nel 2021 sia un grande rimbalzo, importante ma settoriale, fatto cioè principalmente dall’export, con i magazzini che si sono svuotati dopo l’accumulo del 2020, e poi dovuto ai superbonus immobiliari, che hanno trainato sia sul fronte dei lavori di ristrutturazione che su quello delle compravendite”.
“Come affermato più volte dal Presidente Draghi – ha concluso il Presidente di CONFASSOCIAZIONI, Angelo DEIANA – tutto questo andrà confermato a partire dai primi due trimestri del 2022, al netto dei miglioramenti della situazione epidemiologica e dell’attuale crisi delle materie prime, in particolare energetiche, che sta avendo ripercussioni importanti sui prezzi e, di conseguenza, sul potere reale di acquisto dei consumatori”.
INDICE DEL REPORT
- Commento strategico
- L’inflazione è come il colesterolo: c’è quella buona e quella cattiva
- I dati della crisi sulla pelle di imprese e famiglie
- Occupazione e disoccupazione: su donne, giovani e lavoratori autonomi l’impatto più grande della pandemia economica
- La “mini” tempesta perfetta: nel 2022, aumento straordinario dei prezzi di luce e gas per il 2022
- Manca un Piano Industriale nazionale
- A rischio dissesto finanziario più di 700mila PMI con una possibile perdita di circa 27 miliardi di €
- Il dramma settoriale: CIGS in deroga e AIO (Assegno Ordinario Covid) non prorogati dopo il 31/12/2021
- Dal 1° gennaio 2022, il Tasso Legale d’Interesse è salito del 125% a causa dell’inflazione
- Ricordarsi dell’agricoltura. La fiammata del prezzo del grano e le ripercussioni sul prezzo al dettaglio della pasta
- L’ingiustizia finale: dalla rimodulazione delle aliquote IRPEF alla Riforma Fiscale
Scarica il Report Centro Studi Confassociazioni_gennaio 2022 in formato PDF
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